IMMOBILI PIGNORATI, ALL’ASTA 126 MILA CASE NEL 2021

In totale nel 2021 le case messe all’asta dalle banche sono state oltre 126 mila per un valore pari a 18 milioni e 738 mila euro. Nel 2021 il 42% delle case pignorate erano nel Nord Italia, infatti la prima regione per case messe all’asta è la Lombardia. A seguire però troviamo la Sicilia, il Lazio, la Toscana e il Veneto.

La sospensione delle procedure di pignoramento della casa

Nel 2019 le case messe all’asta dalle banche sono state poco più di 200 mila, l’emergenza mondiale del Covid ha rimandato i pignoramenti. La ragione di questo calo rispetto al periodo pre-Covid sta nella sospensione delle procedure di esecuzione decisa all’inizio dell’emergenza sanitaria e durata fino a metà 2021. Gli immobili residenziali pignorati sono stati 58.427, cioè il 46,34%. Una percentuale molto inferiore al 2019 quando rappresentavamo, invece, il 70%. Interessante anche la percentuale di box e posti auto pignorati: sono il 9,3% del totale.

Molto rilevante è la quota rappresentata da uffici e negozi, il 10,7%, da magazzini, il 7,3%, da capannoni, il 4,4%. Come spiega il Centro Studi Astasy Analytics di Npls Re Solutions che ha raccolto i dati, alla base vi è la somma degli effetti della recessione legata al Covid, che ha messo in difficoltà tante imprese ed esercizi commerciali, ma anche di trend precedenti alla pandemia. Tra questi ultimi vi è il passaggio a un’economia più digitale e immateriale che ha sempre meno bisogno di spazi fisici come capannoni e magazzini.

L’11,5% di quello che va all’asta, poi, è costituito da terreni: sono 14.506, e tra questi ve ne sono anche molti di quelli resi edificabili durante gli anni della bolla immobiliare e che poi non sono stati sfruttati a causa del tramonto del mattone. Più di 10mila immobili rientrano nella categoria “Altro”, una voce piuttosto ampia che racchiude l’8,5% di quelli totali. Qui vi sono cinema, teatri, caserme in disuso, biblioteche, stabilimenti balneari e perfino chiese.

Pignoramento casa: il valore è inferiore ai 250mila euro

Il ricavato degli immobili pignorati dalle banche, sia residenziali o dal fallimento di una impresa, per il 2021 è stato di 18 miliardi e 738 milioni di euro. Si parla di case, uffici, terreni tutti che non hanno superato singolarmente il valore di 250 mila euro. La maggior degli immobili messi all’asta comunque è stato bandito per mediamente per circa 62 mila euro. Questo perché per legge il lotto non aggiudicato deve venire riproposto, in un’asta successiva, con un ribasso del 25%. Questo spiega il motivo per cui nel 2021 il valore medio degli immobili messi in vendita con tali procedure è sceso rispetto agli anni precedenti. Rispetto al 2017 la riduzione è stata addirittura del 44%. Valori così bassi come quelli che vengono raggiunti da molti immobili possono rappresentare un buon affare per i compratori, che magari non avrebbero altro modo per acquistare una casa, ma sono un danno per il debitore e il creditore. Se la casa o il capannone o il terreno, che il primo è costretto a mettere in vendita, fruttano meno denaro di quanto immaginato, possono non bastare a ripagare il debito contratto e il secondo non otterrà la restituzione di quanto dovuto. Con ovvie conseguenze negative sul mercato del credito e sulla ripresa.

Dove sono gli immobili pignorati dalle banche

La distribuzione geografica delle abitazioni o delle altre costruzioni che finiscono nelle aste giudiziarie vede il Nord in testa con il 42% degli immobili, nel Centro scende al 26% e il rimanente 32% degli immobili pignorati dalle banche o in vendita per fallimento è nel mezzogiorno.

 

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